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Sogni un matrimonio sostenibile? Ecco come realizzarlo.

matrimonio sostenibile fiori secchi

Sostenibilità. Un tema caldo che stiamo ancora imparando a conoscere, perché ricco di sfumature e tutt’altro che semplice. Per fortuna esistono molti divulgatori esperti ed attenti che con professionalità lavorano ogni giorno per informare le persone con cognizione di causa. Uno degli ultimi esempi è quello di Junk – Armadi pieni, documentario di Will e Sky sul tema dell’industria della moda. E l’industria del wedding? Può esistere un matrimonio sostenibile

L’industria del wedding si sta rendendo sempre più conto di questa esigenza e non a caso la Barcelona Bridal Week di quest’anno è mossa dal motto “piccole azioni generano grandi cambiamenti”. La manifestazione si pone l’obiettivo di tutelare l’ambiente e il sociale promuovendo un messaggio di responsabilità sia nella produzione che nel consumo.

È ormai da qualche tempo che si è iniziato a parlare di eco-wedding, ovvero di matrimoni a “chilometro zero” , che si pongono l’ambizioso obiettivo di eliminare gli sprechi e rispettare l’ambiente in ogni aspetto della cerimonia e del ricevimento. Per fortuna è sempre più facile trovare fornitori che tengono in considerazione questo fattore, però – come ormai in tutti i settori – bisogna distinguere chi lo fa per allinearsi al mercato e chi invece è mosso da una reale filosofia eco-friendly. 

E voi cosa potete fare? Qui sotto troverete alcuni suggerimenti per rendere più sostenibile il vostro matrimonio. 

Il primo passo verso un matrimonio sostenibile: il lancio del riso 

Iniziamo a parlare di sostenibilità a partire dal momento che chiude la cerimonia: il lancio del riso. Le origini di questa consuetudine risalgono al tempo dei romani, che lanciavano ai neo sposi semi di vario genere, grano o avena, come augurio di prosperità e fertilità. Nel nostro presente però di il lancio del riso fa storcere il naso a molti, che non ci leggono più “prosperità” ma “spreco alimentare”. 

Questo momento è diventato chiave nel corso della giornata, oltre che una delle occasioni fotografiche più spontanee. Essendo quindi molto difficile pensare di rinunciarvi, si possono tenere in considerazione le sue alternative sostenibili. Il riso può essere sostituito da coriandoli fatti di amido e coloranti naturali, che una volta a terra si trasformano in semi di diverse varietà di fiori. Quest’idea, perfetta se deciderete di sposarvi in un’area verde, è nata dalla start up tedesca Saatgunkonfetti

Matrimonio sostenibile
Coni di carta contenente petali di fiori per l’uscita degli sposi

Un’alternativa biodegradabile è invece quella del lancio di petali di fiori. Per una scelta davvero consapevole controllate chi ve li spedisce e scegliete sempre chi lavora con eticità e rispetto. Su Etsy potete trovare molti rivenditori che li producono ed essiccano in casa per poi renderli disponibili sulla piattaforma.

Abbiamo visto che in diversi blog e siti vengono citate le bolle di sapone come un’opzione sostenibile, ma secondo noi è uno specchietto per le allodole. Pensate solo a quanta plastica rischiate di sprecare, senza contare la dubbia composizione chimica del sapone usato (specialmente se acquistato al risparmio). 

Abito da sposa (sostenibile) cercasi

Il mercato degli abiti da sposa è davvero ampio, ce n’è per ogni gusto e per ogni tasca. Pensate che anche il fast fashion è approdato nel settore: lo scorso anno Zara ha lanciato una collezione di sei abiti da sposa, mentre su Shein ne esistono oltre centinaia di modelli. Sarebbe sbagliato dire che questi brand competano con i veri atelier bridal, ma rappresentano un termometro preoccupante della nostra società

Non acquistare il proprio abito presso le aziende fast fashion non è però sinonimo di sostenibilità. Molti vestiti da sposa sono infatti realizzati con materiali poco sostenibili, completamente sintetici, e con poca trasparenza rispetto alla filiera di produzione. Questo è un tallone d’Achille di molti brand del settore della moda. Se ritenete che non ci sia abbastanza trasparenza, quello che potete fare è richiedere informazioni precise direttamente al brand di vostro interesse.

Dall’altro lato della medaglia, invece, ci sono stilisti come Sofia Provera – che noi abbiamo incontrato al The Love Affair – che fanno della sostenibilità la chiave distintiva del proprio lavoro. Ha iniziato la sua esperienza nel mondo Bridal realizzando abiti su misura di altissima qualità, e ora ha ora inaugurato una piattaforma di abiti a noleggio (“Sofia Provera Dream Rent”). Lo scopo? Indossare uno splendido abito senza affollare il pianeta (e l’armadio). 

Si può avere un matrimonio sostenibile anche senza noleggiare un abito? 

Se il rental non è un servizio che fa per voi, potete percorrere due vie diverse. La prima è quella di affidarvi a brand dichiaratamente sostenibili, come “Larimeloom”. Larileroom è una realtà italiana, nata a Reggio Emilia, che confeziona abiti fatti a mano, prediligendo stoffe pregiate provenienti da surplus di produzione.

Altri brand e atelier, influenzati dalle tendenze del mercato, si stanno “ecologizzando”, creando delle linee green parallele alla collezione principale. È il caso di Nicole WeDoEco di Nicole Spose, che utilizza tessuti ecologici e applicazioni in materiali riciclati.

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Abito da sposa in pizzo del brand australiano “Lost in Paris”

Non dimentichiamoci l’usato: sempre più future spose vanno in esplorazione su siti o negozi second-hand per trovare abiti vintage originali, da customizzare dopo l’acquisto. Su Vestiarie Collective è sufficiente cercare “abiti da sposa” per ottenere una selezione di abiti pre-loved.

Una via di mezzo tra le due vie appena raccontate è quella proposta da “Lost in Paris”, marchio australiano che recupera il pizzo dai mercati dell’antiquariato in tutta Europa, regalandogli una nuova seconda vita presso il loro atelier a Sydney.

Un matrimonio sostenibile con l’aiuto di tutti: dress code di damigelle e invitati

Lo stesso discorso fatto per gli abiti da sposa vale anche se siete invitati, damigelle o testimoni, con una sola differenza: è molto più semplice trovare opzioni sostenibili. Basta aprire un social qualunque, da Instagram a Tiktok, per essere sommersi da green-influencer che parlano di brand sostenibili o rental a cui affidarvi per occasioni di questo tipo. 

Silvia Moroni (aka ParlaSostenibile) ha citato “DrexCode” e “Dress You Can”, che mettono a disposizione per il noleggio abiti ed accessori di brand noti, sia per invitati che per spose. Il primo, inoltre, offre anche una selezione pre-loved con capi che possono essere acquistati. 

Se invece di noleggiare preferite acquistare ma non conoscete brand sostenibili, potete navigare nella sezione abiti del sito “Good On You”. Si tratta di un rankizzatore di sostenibilità: vengono valutati tutti i brand sul mercato, divisi per categoria, e si mettono in evidenza quelli col punteggio migliore.

No agli sprechi, sì all’integrazione: ricevimenti solidali e sostenibili

La sostenibilità deve intendersi sia sotto l’aspetto ambientale che quello sociale. Focalizzandoci sul secondo, è importante parlare di tutte quelle associazioni che offrono servizi professionali di catering supportando difficili realtà sociali. Parco Mariotto ha collaborato più volte con Mato Grosso, associazione occupata in varie missioni in tutto il mondo, che offre servizi professionali di catering il cui ricavato viene devoluto completamente alla missione, salvo la copertura delle spese. 

Se invece sognate un matrimonio plastic free, potete affidarvi a catering specializzato su questo tipo di evento. Per esempio, “EthiCatering” è un catering etico che utilizza posate e piatti monoporzione in materiale biodegradabile. Come se non bastasse, a fine evento ridistribuisce gli avanzi di cibo presso associazioni solidali per evitare al massimo gli sprechi. EthiCatering inoltre non tralascia nemmeno l’aspetto sociale, dato che si appoggia a cooperative che si dedicano alle persone in difficoltà, dai carcerati ai diversamente abili. 

I fiori: dagli allestimenti al bouquet

Che fine faranno tutti i fiori che hanno decorato i luoghi di cerimonia e ricevimento? Verranno sprecati, buttati, perduti? Dipende. Partiamo dalla cerimonia: molto spesso i fiori della cerimonia vengono poi trasferiti al luogo del ricevimento, ma se ci si sposa in chiesa si può decidere di donare alcune delle composizioni all’interno della stessa. Alla fine della festa, invece, per evitare che vengano buttati, si può chiedere agli invitati di portarli a casa in modo che vengano sfruttati fino in fondo. 

Come vi dicevamo sopra, infatti, il primo passo della sostenibilità è rendere le cose sostenibili grazie all’utilizzo prolungato. Inoltre, come vi abbiamo raccontato nel nostro articolo dedicato ai bouquet, bisogna sempre tenere conto della stagionalità dei fiori. Più si sceglie un fiore di stagione, più state facendo una scelta sostenibile. 

Tuttavia si sa: i fiori recisi non sono destinati ad una lunga vita. Se questo vi turba, potete valutare o i fiori secchi o fatti a mano con seta o carta. È complicato pensare ad interi allestimenti costruiti in questo modo, ma sicuramente potete partire dal bouquet: in entrambi i casi potrete conservarlo per sempre.

Matrimonio sostenibile: come scegliere le bomboniere solidali

Il primo passo per ottenere una bomboniera sostenibile è che venga utilizzata. Non serve a nessuno un oggetto che rimane ad impolverarsi in un cassetto, con la speranza che si rompa. Per questo negli ultimi anni hanno preso sempre più piede regali gastronomici, come gin e cioccolata (ve ne abbiamo parlato qui). Molti sposi però preferiscono devolvere in beneficienza il budget dedicato alle bomboniere, per questo sempre più Onlus si sono specializzate in tal senso. “Save the Children”, che si prende cura di bambini che crescono in situazioni difficili, ha un’intera sezione del sito dedicata ai matrimoni, tra bomboniere, partecipazioni e coni porta riso. 

matrimonio sostenibile bomboniere
Oggetti per la casa in ceramica realizzati dalla cooperativa sociale “La trottola”

Nel caso delle Onlus, il cadeau è molto spesso simbolico, in quanto il loro scopo è investire il più possibile nella missione umanitaria. Quindi che fare se non volete rinunciare alla parte più “estetica” del regalo? Fortunatamente esistono molti laboratori che lavorano in modo sostenibile; oppure potete rivolgervi a cooperative sociali così da non rinunciare all’aspetto più etico. Per esempio, La trottola è una cooperativa che opera sul territorio veronese da venticinque anni e produce ceramiche artistiche grazie al lavoro di persone con disabilità.

Le bomboniere, oltre che essere completamente personalizzabili, possono essere progettate proprio sulla base delle esigenze degli sposi. 

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