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Le conosciamo ma non abbastanza: chi sono e che cosa fanno le damigelle?

damigella cosa fa, 27 dresses

Nel film “27 Dresses”, Katherine Heigl interpreta il ruolo di una “eterna damigella”. Nel suo armadio ci sono infatti ventisette abiti da damigella e nessun abito da sposa. Non importa quanto elevato fosse il costo da sopportare, in termini organizzativi ed economici, o quanto gli abiti indossati fossero terribilmente brutti… Lei era felice di farlo, perché era certa che un giorno loro l’avrebbero fatto per lei. Insomma: una damigella perfetta che tutte desidererebbero avere. Ma esattamente, questa damigella cosa fa?

Il cinema americano ci ha abituato a vederle e conoscerne la ragione estetica. Una schiera di ragazze vestite, se non identiche, in palette. Un grazioso sfondo ai vari momenti della giornata. Ma mai giudicare un libro dalla copertina, perché in realtà le damigelle sono molto di più oltre ad essere carine da vedere. È il momento di approfondire il tema perché questa tradizione tipicamente americana si sta consolidando anche in Italia. 

Le origini: da dove arriva la figura della damigella?

Anche se ci siamo abituate a vederlo nell’accezione “made in USA”, il ruolo della damigella ha origini più antiche di quel che pensiamo. Ci sono diverse teorie a riguardo: sia nell’antico Egitto che nell’antica Roma le donne più vicine alla sposa si vestivano come lei per depistare gli spiriti maligni che avrebbero voluto farle del male; quegli stessi spiriti scongiurati anche dalla presenza del bouquet.

In inglese il termine si traduce “bridemaid”, dove “maid” significa “domestica”. Nella Bibbia viene descritto il matrimonio tra Giacobbe e Lia/Rachele e si parla appunto della “domestica – maid” della “sposa – bride”: bride-maid. Era quindi colei che serviva la sposa: la aiutava prima e durante le nozze, fornendole il supporto necessario. Sebbene con delle diversità, questa accezione si avvicina di più al ruolo della damigella di oggi. 

Gli obblighi: una damigella cosa fa?

C’è una ragione se le damigelle vengono selezionate tra le più care amiche della sposa. È fondamentale che conoscano bene il suo carattere e i suoi gusti, per poterle stare accanto nel modo in cui lei ha bisogno. Prima del matrimonio, le damigelle (o alcune di loro) la accompagneranno a scegliere l’abito che, come sappiamo, è un vero e proprio momento core della vita di una futura sposa. 

E poi ovviamente c’è l’addio al nubilato. Negli USA è preceduto dal cosiddetto “bridal shower”, ovvero una festa più tranquilla che precede il vero e proprio addio, che solitamente si articola su più giorni ed è stracolmo di esperienze ed attività. Quando poi arriva il matrimonio, le damigelle saranno presenti durante la fase della preparazione. È quindi fondamentale che siano persone in piena sintonia con la sposa, in grado di trasmetterle calma e serenità. L’ansia è l’ultima cosa di cui ha bisogno

Damigella cosa fa, Sofia Richie Wedding
Scelta anticonformista per le damigelle di Sofia Richie, che hanno optato per un look total black con forme e tessuti diversi tra loro.

Arrivati poi in chiesa o in location, le damigelle precederanno la sposa nel corteo nuziale. C’è un ordine preciso da rispettare: sposo e madre dello sposo, damigelle, damigella d’onore, sposa e padre della sposa e a chiudere il tutto, se necessaria, una damigella che sorregga il velo. 

Poi, come fanno delle vere amiche, in quel giorno saranno gli occhi e le orecchie della sposa. Pronte a rassettarle il vestito, a rifarle il trucco ed orchestrare in maniera intelligente giochi e scherzi pensati per gli sposi. Poi ovviamente c’è la questione abito, ma di questo parleremo in un paragrafo successivo.

Gli obblighi, damigella d’onore edition

Oltre ai ruoli sopra menzionati, vi è quello della “damigella d’onore”. In America è quella che ha il prezioso compito di firmare il registro dei matrimoni, ma in Italia questa funzione viene già svolta dai testimoni. Dato che le due figure rimangono distinte, quello della damigella d’onore diventa un ruolo simbolico ma comunque di rilevanza per qualcuno che si vuole mettere in luce pur non essendo testimone: un’altra amica stretta, una sorella, una cognata… 

Questa figura, oltre ad avere una posizione specifica all’interno del corteo nuziale, è infatti l’ultima a sfilare prima della sposa ed è l’unica che può avere un abito leggermente diverso dalle altre. Il suo compito è quello di coordinare le altre damigelle nell’organizzazione delle attività sopra menzionate. Quindi, addio al nubilato e, forse ancor più importante, tutti i compiti da svolgere nella giornata stessa delle nozze. 

Gli abiti delle damigelle

Un tema caldo sul punto damigelle è sicuramente quello dell’abito. Le ragazze dovranno essere in armonia, utilizzando abiti identici o coordinati. Ma andiamo per punti.


Come deve essere l’abito? Come lo chiede la sposa.
Può darvi una palette oppure un preciso punto di colore, magari indirizzandovi verso una sartoria per assicurarsi che tutte abbiano lo stesso tessuto. Tuttavia nell’ultimo anno è diventato virale un trend di abiti da damigella non abbinati. Ovvero, si stabilisce un fil rouge (per esempio un colore) che poi le ragazze sono libere di interpretare in termini di tessuto, lunghezza, forma e pattern. 

Diciamo che le esigenze della sposa dovranno essere proporzionate al costo dell’abito e specialmente su chi ricade la spesa. E qui veniamo alla seconda domanda.


Chi paga l’abito delle damigelle? In questo caso dipende.
Non si può obbligare la sposa a comprarli, né si possono obbligare le damigelle a comprarlo da sole (in tal caso, dovranno rinunciare al ruolo di damigelle nel caso non ci sia un punto di incontro). Il buon senso vuole che se il costo ricade sulle bridesmaids, le esigenze della sposa dovranno essere contenute. Viceversa, se sarà lei ad occuparsi della spesa, le damigelle dovranno sottostare ai suoi desideri al 100%.

Damigella cosa fa, Chrissy Teigen
Chrissy Teigen, per il suo matrimonio con John Legend sul Lago di Como, ha scelto per le sue damigelle tradizionali abiti rosa cipria

In ogni caso, c’è una unica verità da tenere in considerazione: una vera amica vorrà che le sue damigelle si sentano a loro agio in uno dei giorni più importanti della sua vita. Se non è così, e quindi l’apparenza conta di più del benessere delle amiche, allora forse bisogna farsi qualche domanda.

E la sposa cosa fa per le sue damigelle?

Anche se è molto triste fare delle buone azioni dando per scontato di ottenere qualcosa in cambio, è giusto che le damigelle – essendo investite da tanti oneri – ricevano un gesto di riconoscenza da parte della sposa. Sicuramente un buon punto di partenza è non chiedere troppo. Come vi abbiamo spiegato sopra sul tema “abito”, le richieste della sposa devono essere proporzionate al tema spesa: sarebbe profondamente sbagliato obbligare le amiche a spendere centinaia e centinaia di euro per un vestito, magari addirittura su misura, che piace alla sposa ma a loro no. 

Lo stesso vale per quello che concerne l’addio al nubilato. È sicuramente molto utile avere delle indicazioni su quello che può piacere o non piacere alla sposa, ma avere delle pretese rischia di mettere in difficoltà le damigelle. Magari loro non riescono a supportare la spesa economica o a prendersi più giorni di ferie per fare un viaggio lungo tutte insieme. 

Infine, come accade anche per i testimoni, di solito alle damigelle è destinato un cadeau dedicato, che abbia un significato ancora più forte: quello dell’amicizia

Damigelle e sostenibilità: partiamo dall’abito

Come vi abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato alla sostenibilità, è davvero importante fare delle scelte consapevoli su tutti i dettagli del matrimonio. Le damigelle possono essere uno di quelli: saranno infatti tutte costrette ad acquistare un nuovo abito coordinato, che riutilizzeranno di rado, non potendo quindi indossarne uno già in loro possesso. Questo è già di per sé poco sostenibile, quindi come fare?

damigella cosa fa, matrimonio di Chiara Ferragni
Le damigelle al matrimonio di Chiara Ferragni hanno indossati abiti disegnati di Alberta Ferretti in collaborazione con Eco-Age

Scegliere un abito che rispetti l’ambiente può essere un punto di inizio. Sempre nell’articolo dedicato vi abbiamo citato alcuni brand che operano già in tal senso, ma in alternativa potete valutare il noleggio: da Sofia Provera Dream Rent, Drexcode o Dressyoucan. Anche Chiara Ferragni per le sue damigelle optò per degli abiti disegnati da Alberta Ferretti in collaborazione con l’associazione Eco-Age, che si impegna a promuovere la sostenibilità nel mondo fashion. 

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